cappella di santo stefano

la Cappella di Santo Stefano, sottostante la sacrestia della Cattedrale, venne realizzata intorno al 1320. La cappella, divenuta sede della compagnia dei “battuti” (flagellanti) di Santo Stefano, è ornata da affreschi e dotata di un originale vespaio formato da ciotoloni in terracotta rovesciati (fine del XV-inizi del XVI secolo).

PIETRO DI MINIATO (Firenze, 1366- Prato, ca 1430), ANTONIO DI MINIATO (Firenze, 1387-Prato, ca 1466), Madonna col Bambino in trono fra santo Stefano e san Lorenzo; Lapidazione di santo Stefano (1425 ca)

Il finto trittico con la Madonna e santi – e, ai piedi della Vergine, due confratelli della compagnia – è al centro della parete principale della cappella, dove si trovava l’altare. L’affresco fu eseguito principalmente da Pietro di Miniato, qui ancora fortemente legato alla tradizione neogiottesca e geriniana, ma con cauti aggiornamenti sulla pittura tardogotica – soprattutto Lorenzo Monaco – nel colore chiaro e luminoso e nel dinamismo di alcune linee. Insieme al meno abile fratello minore, Antonio, egli eseguì anche il contiguo monocromo col martirio di Stefano, patrono di Prato, mentre spettano soprattutto ad Antonio, con largo apporto di ancor più modesti collaboratori, i monocromi delle altre lunette (Ultima Cena, Orazione nell’orto degli ulivi, Flagellazione, due Profeti). Precedenti, e di altra mano, sono le decorazioni a tempera sulle volte a crociera (Evangelisti e Santi, tra i quali è stato rimesso in vista un Agnus Dei, della metИ del Trecento).

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