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il museo dell’opera del duomo

Il Museo dell’Opera del Duomo forma con la Cattedrale il polo di maggior interesse della città, per l’importanza delle opere d’arte che vi sono conservate e delle strutture che le accolgono. Inaugurato nel 1967 e ampliato in più tempi, il museo è stato ristrutturato tra il 1996 e il 2006, con l’aggiunta di nuovi ambienti e con il collegamento delle diverse sezioni in un unico, suggestivo percorso intorno all’armonioso chiostro romanico.

volte museo dell'opera del duomo di prato

volte

Le “Volte”, ampio ambiente coperto da crociere, costituiscono la parte basamentale delle cinque cappelle del transetto gotico, in Cattedrale, e furono utilizzate dal 1326 alla fine del Settecento per sepolture, delle quali restano numerosi stemmi scolpiti e insegne ad affresco.

cappella di Santo Stefano a Prato

cappella di santo stefano

Le “Volte”, ampio ambiente coperto da crociere, costituiscono la parte basamentale delle cinque cappelle del transetto gotico, in Cattedrale, e furono utilizzate dal 1326 alla fine del Settecento per sepolture, delle quali restano numerosi stemmi scolpiti e insegne ad affresco.

sepoltura migliorati e antiquarium

Sotto il chiostrino un’elegante bifora duecentesca dà luce ad una cappella sepolcrale, detta dei Migliorati, nella quale è una tomba del XII secolo con copertura a capanna. Da questo piccolo ambiente un corridoio – realizzato nel 1980 e volutamente evidenziato come moderno – dà accesso all’Antiquarium, sulla sinistra, e alle “Volte”.

Chiostro romanico cattedrale di Santo Stefano

chiostro romanico

Del Chiostro romanico della Cattedrale resta il solo lato orientale, esempio unico in area fiorentina di chiostro a incrostazione marmorea (alcune somiglianze si scorgono nei resti dell’abbazia senese di S. Mustiola a Torri, precedenti al 1189).

sala del seicento

La Sala del Seicento, contigua al chiostro romanico, mostra parte della struttura medievale in filaretto di alberese; vi sono collocate soprattutto pale da altare (le più grandi provengono dagli altari barocchi della Cattedrale, demoliti nell’Ottocento) e argenterie del XVII-XIX secolo.

Maso da San Friano, Madonna con bambino

sala del cinquecento

La Sala del Cinquecento, utilizzata anche per mostre temporanee, presenta dipinti di medio e piccolo formato provenienti soprattutto da sacrestie o canoniche di chiese pratesi, opera di interessanti artisti fiorentini del Cinque-Seicento.

sala del pulpito

La Sala del Pulpito, con elegante volta quattrocentesca, ospita importanti sculture rinascimentali, e prende nome dal celeberrimo pulpito di Donatello e Michelozzo realizzato sull’angolo esterno della Cattedrale per le ostensioni della Sacra Cintola (attualmente effettuate per Natale, Pasqua, il 1° maggio, il 15 agosto e l’8 settembre – Natività di Maria -).

Sala della pittura del '400

sala della pittura del quattrocento

La sala della Pittura del Quattrocento è un ambiente di struttura medievale (la parete nord, anche nella sala successiva, costituisce un trattodelle mura urbane del XII secolo), coperto da volta quattrocentesca, e presenta dipinti rinascimentali, opera di importanti artisti fiorentini.

Area di scavo

area di scavo

L’Area di scavo, nella zona seminterrata, ricollega le varie sezioni del museo. L’intervento di scavosotto l’atrio del Palazzo Vescovile – condotto dalla Soprintendenza archeologica per la Toscana – ha consentito di recuperare reperti ceramici dal periodo etrusco al XV secolo (in parte esposti nelle vetrine), che attestano l’antichissima frequentazione di quest’area anche prima della formazione dell’abitato longobardo.

sala della cintola

La Sala della Cintola, ricavata nell’area di in un loggiato tardotrecentesco del Palazzo dei proposti, presenta resti di un pulpitoe altre opere legate al culto della Sacra Cintola della Madonna, venerata nella pieve, poi cattedrale, di Santo Stefano.

sala dei corali e dei parati

La Sala dei Corali e dei Parati, ambiente coperto da un’elegante volta rinascimentale, prende nome da quattro notevoli libri Corali, arricchiti da raffinate miniature, e dalla preziosa serie di paramenti sacri donati alla pieve di Santo Stefano intorno al 1590 dal proposto di Prato, Alessandro de’Medici (poi papa Leone XI).

sala del duecento e del trecento

La Sala fu realizzata intorno al 1386 e ospitò dal 1452 la biblioteca del palazzo dei Proposti (poi palazzo Vescovile). Vi sono esposti resti di polittici a fondo oro, dipinti, sculture e oreficerie provenienti da chiese pratesi, dal XIII agli inizi del XV secolo. Volta e lunette della sala conservano resti della decorazione a monocromi con Dottori della Chiesa e Santi (Antonio di Minato, 1452).

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