sala della cintola

La Sala della Cintola, ricavata nell’area di in un loggiato tardotrecentesco del Palazzo dei proposti, presenta resti di un pulpito e altre opere legate al culto della Sacra Cintola della Madonna, venerata nella pieve, poi cattedrale, di Santo Stefano. Tradizioni orientali del V-VI secolo narrano che la Madonna, durante la sua assunzione al Cielo, consegnò a san Tommaso la propria cintura a testimonianza dell’evento; su questi racconti si innesta la tradizione medievale pratese, per la quale la sacra Cintola fu consegnata a un sacerdote, e conservata dai suoi discendenti finché passò come dono nuziale al pratese Michele, che aveva sposato a Gerusalemme una fanciulla del posto. Tornato a Prato, Michele donò nel 1172 la Cintola alla Pieve. Sicuramente presente nella chiesa dalla prima metà del Duecento, la reliquia – vero Palladio cittadino – divenne in breve simbolo e baluardo dell’autonomia religiosa e civile rivendicate da Prato rispetto alle vicine città di Firenze e Pistoia.

Assunta che dà la Cintola a san Tommaso, e angeli musicanti (1358-60)

NICCOLÒ DI CECCO DEL MERCIA (Siena, notizie 1351-70),Assunta che dà la Cintola a san Tommaso, e angeli musicanti(1358-60)

L’altorilievo in marmo bianco fu scolpito da Niccolò e dal figlio Sano per il pulpito esterno della Cattedrale (poi sostituito da quello di Donatello), utilizzato per mostrare la reliquia ai pellegrini raccolti nella piazza. Il rilievo, di vivace vena narrativa, è come quelli vicini opera di un artista di notevole espressività, ma assai attardato, con evidenti richiami a Tino da Camaino. Le figure, pur realizzate su un unico piano, sono rese pittoricamente più mosse e vibranti dallo scavo profondo del marmo, che crea netti contrasti di luce. Alcuni resti di colore documentano il riuso di questa scultura per l’altare della Cintola, nel 1395. Rimontato insieme a questo è un secondo rilievo, San Tommaso consegna la Cintola a un sacerdote, parte dello stesso pulpito trecentesco.

NICCOLÒ DI CECCO DEL MERCIA (Siena, notizie 1351-70), Dormitio Virginis (1358-60)

NICCOLÒ DI CECCO DEL MERCIA (Siena, notizie 1351-70), Dormitio Virginis (1358-60)

Questo altorilievo in marmo bianco, con figure quasi rustiche, ma sintetiche e espressive, presenta angeli e apostoli raccolti intorno al corpo della Vergine; al centro è Cristo, che ne porta in Cielo l’anima in forma di bambina (perduta). La scultura, che costituiva forse il dossale di un altare o parte di un secondo pulpito interno alla chiesa, fu rimaneggiata nel 1395 per adattarla all’altare della nuova cappella della Cintola. Contiguo П un quarto rilievo, con l’Incoronazione della Vergine, rimasto incompiuto.

Reliquiario della Sacra Cintola (1638)

ORAFO MILANESE del XVII secolo, Reliquiario della Sacra Cintola (1638)

La teca, utilizzata per contenere la reliquia fino al 2008, ha struttura in argento dorato con specchiature in purissimo cristallo di rocca, ed è impreziosita da una fantasiosa, minutissima decorazione applicata di gusto tardo manierista, in oro e smalti policromi, che richiama alla più raffinata oreficeria profana di area milanese, francese e tedesca del Cinque-Seicento. Nella sala è esposto anche il contenitore della teca, in argento sbalzato (ottenuto nel 1641 ampliando il precedente reliquiario della Cintola, del 1633).

Madonna della Cintola

ALTRE OPERE

Sul fondo della sala è riproposto un altare sormontato da una copia della Madonna della Cintola di Giovanni Pisano (in Cattedrale), coperta – secondo un uso che dal Trecento si è protratto fino ai primi del Novecento – da un Mantello e una Vestina ricamati (XIX secolo), e con Corone in argento (altre Vesti della statua, dal tardo Seicento agli inizi del Novecento, sono esposte nella sala).

ALTRE OPERE

Una vetrina presenta parte del corredo della Cappella della Cintola, con argenterie del Sei-Ottocento: due Turiboli (Francesco Vandi, 1689), navicelle, candelieri, Messale e Leggio, Cartegloria, due Corone, settecentesche, ex voto e un Guanto in seta, cinquecentesco, utilizzato per l’ostensione della Cintola. Nella sala è inoltre esposto il modello in gesso del Paliotto di Emilio Greco con la Dormitio Virginis (1983), per l’altare della Cintola in Cattedrale.

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